Pieni poteri a Viktor Orbán. Si tratta di un autentico colpo di stato e sta andando avanti sotto l’occhio indifferente dell’Unione Europea che sì, in questo caso, è vuota di qualsiasi tipo di significato.
Col voto favorevole del suo partito, il Fidesz, e l’estrema destra ungherese, il Premier magiaro ha ora anche il potere di chiudere il Parlamento. Il tutto per far fronte all’emergenza relativa al Coronavirus che in Ungheria comincia a spaventare e non poco. Emergenza sanitaria che ha “obbligato” gli ungheresi, da par loro, ad affidarsi tout court al loro leader, estremista e nazionalista.
Una deriva autoritaria attesa da tempo, in pratica già attuata ma ora certificata ex lege: ad Orban pieni poteri, e la possibilità di governare esclusivamente sulla base di decreti, evitando difatti il passaggio al parlamento e deliberando a suo piacimento per far fronte ad uno stato di emergenza esteso seppur i dati oggi parlino di 15 decessi e 447 positivi a fronte di soli 13.000 tamponi effettuati. Orban potrà inoltre sospendere le leggi esistenti e bloccare le elezioni.
Le opposizioni hanno fallito nel loro intento di porre un limite temporale di 90 giorni per questa sorta di commissariamento speciale ma invano, non ci sono riuscite e hanno lasciato terreno libero al leader nazionalista che ora sì, può giocare a carte scoperte a suo piacimento.
È un colpo di stato autentico, ma certificato per legge. Sotto il naso dell’Europa che consente ancora questi schiaffi alla sua democrazia e a ad ogni sua idea. Ammesso che siano realmente diverse da quelle di Orban…